La nascita del Premio S. Angelo

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Creato Lunedì, 07 Aprile 2008 02:00
Pubblicato Martedì, 05 Ottobre 2010 23:14
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Vi rubo pochi minuti della vostra attenzione per cercare di raccontarvi qualcosa che ha fatto onore al nostro amato paese circa venti anni or sono, non mi va di perdermi in lontani ricordi che non fanno altro che solcare ulteriormente il divario fra un benessere passato del paese ed un attuale periodo di stasi, bensì illustrare come è nata l’idea del “Premio S. Angelo” e quale tempesta di positività recò al paese.
Era da poco stata fondata la Pro Loco, in paese si avvertiva l’esigenza forte di promuovere Scigliano al di fuori dei suoi confini territoriali, e per correttezza va citato il precedente tentativo di “Collina Verde” di assolvere a questo compito; dopo un paio di anni di intenso lavoro e di interessanti risultati e dopo aver “resuscitato” la festa di S. Angelo, si è pensato di fare qualcosa di davvero straordinario, qualcosa di più dei brillanti traguardi raggiunti fino a quel momento ( perché comunque l’amministrazione della ProLoco andava davvero bene) e si arrivò alla decisione di fare diventare Scigliano, almeno per due giorni “l’ombellico del mondo”, almeno di quello calabro!! Così venne fuori l’idea di coinvolgere e far giungere in paese delle personalità della nostra amata terra che hanno portato in cima alle vette italiane e mondiali la nostra cultura e tradizione. Mi scuserete se non ricordo tutti i particolari, in quanto a quell’epoca chi vi scrive era ragazzino, e ovviamente non porterò alla memoria tutti i nomi dei premiati, ma alcuni mi restarono in mente, per esempio Gerardo Sacco (illustre orafo, noto per le creazioni per il Papa), Willy Valentini (imprenditore tessile), Otello Profazio (musicista etnico, cantastorie), e così dicendo fino ad arrivare a 20 personalità premiate.
Ovviamente per fare qualcosa di straordinario, non bastava solamente premiare queste benemerite persone, ma bisognava farlo in un ambiente del tutto unico ed eccezionale, ed avendo l’anno precedente reso ripercorribile la strada che portava giù al Ponte d’Annibale, si è deciso di ricreare una location che sapeva di un centroconferenze immerso nel verde dei nostri boschi, un qualcosa di irripetibile, anche per il contorno che si era deciso di ristabilire, e cioè la vendita e la cottura in loco della carne di capra, naturalmente tutto ciò nel rispetto delle leggi vigenti in materia di igene, quindi la creazione di un serbatoio di raccolta dell’acqua sorgiva di S.Angelo (che per tradizione cuoceva in modo miracoloso la carne rendendola tenerissima), trasportata da un sistema di motori alimentati da un gruppo elettrogeno, così da permettere all’acqua corrente di giungere nel locale retrostante la chiesetta, adibito a macelleria (piastrellato per l’occasione); a proposito di chiesetta… qui è stato fatto un miracolo, proprio così, la chiesa era diroccata e la si è interamente ristrutturata con tavoloni che non ricordo bene da dove sono stati portati, è stato creato un bellissimo quadro ritraente S. Michele Arcangelo e stato messo il portoncino d’ingresso… ma cos’è una chiesa senza campane?? Si, è stata rimessa anche quella, una bella campana nuova proveniente da uno stok che era destinato al duomo di Morreale (provincia di Palermo). Per finire l’arredamento, è stato costruito un enorme gazebo, con le sedie e tutto l’occorrente per far svolgere una cerimonia di consegna dei premi in aperta campagna in un meraviglioso giorno di fine settembre, dopo la cerimonia, tutti sui tavoli da pic-nic ad assaporare le nostre specialità culinarie.
Quei due giorni furono per Scigliano un’occasione per far parlare di sé un pò ovunque, anche perché ci fù l’intervento di Rai Tre e Telespazio Calabria, a trasmettere i servizi sui vari notiziari regionali.
Non credo che sia il caso di fare dei ringraziamenti, sicuramente c’è chi fece davvero molto per Scigliano, ma mai come in quella occasione fu coinvolto attivamente tutto il paese e un pò tutti avevano un compito, chi piccolo, chi grosso; c’è chi si occupò della mano d’opera per ristrutturare la chiesa, chi dipinse il quadro, chi fece arrivare su l’acqua corrente, chi costruì il gazebo (a quell’epoca non esistevano quelli belli e fatti), chi ripristinò l’area pic-nic, chi si dedicò all’organizzazione della manifestazione, chi con due jeep faceva da spola per far salire e scendere le persone, e mi scuso con chi ho dimenticato…
Una cosa però è rimasta, oltre il ricordo che sarà comune a molti di noi, una targa, per meglio dire un’errore di stampa, erano state predisposte 20 targhe per premiare i partecipanti, le targhe tengo a precisare sono una differente dall’altra in quanto hanno una base comune di nero fatta in serigrafia e il colore dato abilmente a pennello in maniera del tutto manuale e artigianale; su una targa fù sbagliata una personalizzazione, e fu messa da parte e poi donata dal titolare della serigrafia a mio padre. Durante un trasloco, recentemente questa è venuta fuori, e con i potenti mezzi che ci ha regalato la tecnologia digitale, per restituire l’omaggio a chi me lo aveva fatto 20 anni fa circa, ne ho fatto una litografia digitale.

Ho ben pensato di mettere a disposizione il file su questo sito per poter renderlo fruibile a tutti ed ammirare e ricordare ciò che si è fatto a Scigliano e che mi auguro si continuerà a fare cancellando quest’immobilismo che ci ha contraddistinto negli ultimi anni.

Giancarlo Donato

Messina, li 5 aprile 2007

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