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VINI DI SCIGLIANO

I Greci chiamavano la Calabria ENOTRIA, cioè "Terra del vino". E' chiaro che ancor prima che i Greci come i Fenici, approdassero sulle nostre spiagge con le loro tralci, qui già si vinificava. Ciò non esclude che le popolazioni elleniche, nelle grandi città della Magna Grecia svecchiarono i vitigni decrepiti degli Enotri.
Il Savuto, vino DOC locale, ha grande tradizione di vino pregiato sin dall’antichità. Dopo la discesa dei romani al sud della penisola italica, il vino "Sanutum", ora Savuto, veniva ampiamente apprezzato alla pari dei grandi vini dell’epoca. A quei tempi la Calabria, già sottomessa al dominio di Roma, pagava a questa tributi sotto forma di legnami e vino. Decantato da Plinio e Strabone, amato dai patrizi romani ai cui banchetti non poteva mai mancare, il Savuto (“Sanutum” per i Latini) si distingue dagli altri vini calabresi perché, invece di essere il prodotto di vigneti degradanti verso il mare, deriva e derivava da viti che sono piantate sulle pendici dei monti che sovrastano il fiume Savuto, dal quale il vino prende il nome.
Dalla fine del 500 in poi, studiosi e letterati stranieri, in viaggio nella nostra regione, suggellarono nelle loro opere letterarie la fama del nostro "nettare".
Nella seconda metà dell’Ottocento, il produttore di vino Domenico Domanico, scrisse da Scigliano una lettera enologica al cavalier prof. Michele Fera, nell’accorata difesa del suo "Savuto Vecchio" scrive tra l’altro "che nell’Esposizione Agraria di Cosenza del 1874, l’unica medaglia d’argento coniata per i produttori fu assegnata proprio alla sua cantina". Ma già nel 1869, su invito del deputato roglianese Donato Morelli, lo stesso produttore iniziò il vino del Savuto all’esposizione di Firenze. Il vino, in verità arrivò in ritardo, ma questo non impedì al Barone Ricasoli di apprezzarlo e considerarlo sufficientemente alcolico tanto da classificarlo tra i vini da dessert. Il nostro prodotto nel corso dei secoli ha subito, in verità, alti e bassi che sono culminati con la distruzione dei vigneti con le guerre prima e con l’invasione della filosserica poi. Successivamente alla seconda guerra mondiale la Calabria si è posta su un piano di rinnovamento generale, ed anche nella nostra zona i produttori hanno badato più alla qualità che alla quantità considerando il Savuto un vino tipico di classe elevata; i suoi attestati vanno ricercati nella
promozione a vino Doc, avvenuta con D.P.R. 19-5-75 Gazz. Uff. del 31-11-75 n° 291ad per interessamento dell'Istituto Agrario EX F. Todaro di Cosenza sede di Scigliano.

Il Vino Savuto DOC si produce in alcuni comuni della Provincia di Cosenza e di Catanzaro, e Scigliano si trova idealmente al centro di questo territorio. Il Savuto Doc è prodotto nelle versioni Rosso (anche Superiore) e Rosato.

SPECIFICHE DOC

Zona di produzione: alcuni comuni delle province di Cosenza e di Catanzaro, sul versante tirrenico. Sono da escludere i vigneti di fondovalle e quelli di pianura.
Vitigni: Gaglioppo (denominato localmente Magliocco e Arvino) 35-45%; Greco nero, Nerello, Cappuccio, Magliocco canino e Sangiovese, da soli o insieme, 30-40%, con una presenza massima del 10% di Sangiovese; Malvasia bianca e/o Pecorino fino ad un massimo del 25%.
Resa massima per ha: 110 qli.
Resa massima di uva in vino: 70%.
Gradazione alcolica minima: 12%.
Acidita' totale minima: 5 per mille.
Estratto secco netto minimo: 20 per mille.
Invecchiamento: nessuno.
Caratteristiche organolettiche: colore rosso rubino piu' o meno intenso o rosato; profumo caratteristico; sapore pieno, asciutto.
Qualificazioni: con una gradazione alcolica minima del 12,5% e sottoposto ad invecchiamento di 2 anni, puo' portare la qualifica "Superiore".
Tipologie: nessuna.
Abbinamenti :primi piatti con sughi saporiti, zuppe di legumi, arrosti di carni bianche, carni rosse alla griglia, salumi stagionati ed insaccati piccanti, piatti a base di uova.
Il Savuto Doc ha un odore caratteristico, un sapore pieno, asciutto. Le bottiglie, per essere ben conservate, vanno tenute coricate in scaffalature di legno, al buio, a temperatura costante fra 10 e 15°C e con un’umidità intorno al 70-75%, in modo che il tappo non si asciughi. Nelle tipologie Rosso e Rosato, si consiglia di berlo rispettivamente in calici bordolesi a 16-18°C per il rosso e a tulipano ampio 12-14°C per il rosato.


A Scigliano tra i produttori di vino spicca "l'ISTITUTO AGRARIO PER L'AGRICOLTURA di Scigliano" che produce innanzi tutto Savuto Doc rosso classico

Come si produce
La metodologia produttiva del Rosso può essere definita come  la vinificazione con la vinaccia (costituita dalle parti solide dell’uva, bucce e vinaccioli) a contatto con il mosto durante la fermentazione. In sostanza, l’uva viene pigiata e, nella maggioranza dei casi, diraspata, quindi posta in speciali recipienti per la fase di fermentazione e macerazione. Al termine della macerazione avviene la svinatura, che permette di sgrondare dalla parte liquida le vinacce, ottenendo così il vino fiore. A questo punto il vino viene sottoposto a travasi per eliminare le altre sostanze solide eventualmente precipitate, quindi viene indirizzato all’affinamento e all’invecchiamento e infine stabilizzato e imbottigliato.
La metodologia produttiva del Rosato opera una fermentazione in bianco delle uve rosse, cioè senza macerazione delle vinacce, ma con il breve contatto con le vinacce del mosto fatto fermentare in bianco. Trattandosi di un tipo di vinificazione adottata per l’ottenimento di vini fini, occorrono pigiatrici diraspatrici che lavorino l’uva con molta delicatezza; il pigiato così ottenuto viene inviato nei fermentini, dove subisce una macerazione brevissima. Al termine di queste operazioni il vino fiore viene separato dalle vinacce e sottoposto a travasi, per separare la frazione limpida dalla feccia e per eliminare le altre sostanze solide eventualmente precipitate, quindi viene stabilizzato e, infine, imbottigliato.

ALTRI VINI PRODOTTI DALL' ISTITUTO AGRARIO DI SCIGLIANO NEL 2003
Vino rosato da tavola.
Confezione da 75 cl.
11,5% vol.
Vino novello da tavola.
Confezione da 75 cl.
12% vol.
Vino bianco da tavola
Confezione da 75 cl.
11% vo
l.
 
   
  Spumante brut metodo classico.
Confezione da 75 cl.
12% vol.
 

 

Ci sono, inoltre, a Scigliano diversi produttori privati di vino, produzione che continua ad essere una tradizione locale di ogni famiglia. Alcuni piccoli produttori si sono consorziati tra di loro per contribuire alla produzione del vino doc.

Parti delle fonti storiche sono reperite da " Voce del Savuto" ottobre 2000 Brunella Galli