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Scigliano: ..opera solo di un figlio di puttana!

Non ci sono altri termini, se non ancora più dispregiativi , per descrivere chi possa macchiarsi di una tale azione. Lei era quasi un barboncino, ma non troppo. Dal pelo bianco e nero, riccio e folto ma non tanto da essere definita un barboncino. Piccola, non bella, ma simpaticissima con due occhietti neri, vispi ed espressivi.
L’unica sua colpa era quella di essere stata abbandonata, forse a Savuto, la scorsa estate. Non ha mai abbaiato contro nessuno. Non ha mai rotto le scatole ad alcuno. Sempre per la propria strada, la trovavi spesso in giro per il paese, salvo fermarsi a far le feste quando riconosceva un suo “padrone” di turno, accodandosi a lui per un pò di strada.
Alcuni la chiamavano “Polly” altri “Briciola”, ma chissà quanti nomi aveva. Molti le davano da mangiare, un po’ di avanzi non costano nulla. Anch’io, per quasi l’intero inverno le ho dato da mangiare, lei che spesso era capace di rinunciare anche al cibo per un gesto d’affetto, una carezza, quello che gli era stato negato dal suo proprietario. Aveva cinque cuccioli, uguali a lei , nati due mesi fa, li teneva lontani dalle strade, radunati in gruppo, salvo che spostarli di notte al ciglio di una cunetta per farli dormire.
Stasera uscendo, ho sentito dei rumori sul marciapiede vicino casa. Mi avvicino per vedere, pensando di trovare due volpi che si azzuffavano…… era lei!!!
Rantolava…. con la bava alla bocca, lo sguardo fisso, gli occhi sbarrati. Si era trascinata per qualche metro, lo ho dedotto dalle striscia di feci liquide che si era lasciata dietro. Riversa su un lato, morente, dimenava violentemente due zampe sollevandole e battendole a terra in un rantolo ritmico che avevo visto solo in tv, nei documentari (adesso censurati) sulla guerra chimica nel secondo conflitto mondiale. La bocca aperta, impastata per metà da una schiuma bianca e lo sguardo perso. Forse incosciente, forse rivolto ai suoi cuccioli, che mai rivedrà, se nel frattempo non avranno fatto la sua stessa fine.
Non ho potuto fare altro che assistere impotente alla sua raccapricciante fine, cosciente di non poterla salvare ed incapace di porre fine a tanta sofferenza. Ho atteso il suo ultimo respiro, domani la seppellirò e forse sporgerò denuncia. E’ penalmente rilevante avvelenare un cane, anche se non servirà a ridarle la vita o ad averla fatta soffrire di meno.
Solo non capisco quali pensieri hanno mosso il mostro, bastardo, figlio di puttana, portandolo ad inferire così col cane più tranquillo al mondo, adesso che aveva trovato così tante persone che giornalmente interscambiavano cibo con affetto nel suo giro quotidiano.
Addio Polly...... perdonami se non ho avuto la forza di farti soffrire di meno....